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Antonella Amoruso aggrottò la fronte. “Un nuovo caso? Siamo sommersi di indagini. Ne abbiamo cominciate due nuove la settimana scorsa: la bomba al propano alla torre della RAI e le lettere minatorie all’Assessore alla Sanità del Comune.”

 

“Aggiungine un’altra alla lista”

 

“Di che si tratta?”

 

Giorgio Lucchini prese un telecomando dal tavolo e accese il monitor del computer collegato al database della Digos. Fece scorrere i documenti finché non vide il rapporto della Digos di Genova e l’indagine di Paganini.

 

Antonella riconobbe il nome. “Paganini. E’ quel tuo amico, vero?”

 

“Sì, ci siamo conosciuti anni fa, a un corso di sub a Portovenere. Giulia e io siamo stati a trovare lui e la moglie a La Spezia e, poi, l’estate scorsa sono venuti loro da noi.”

 

“Ah, sì, me l’avevi raccontato.”

 

“Paganini ha chiamato per avvisarmi che un carico di contrabbando proveniente da Karachi è arrivato a La Spezia. Hanno intercettato delle Glock russe senza numeri di serie, ottocento munizioni, più di tre milioni di euro freschi di banca e sostanze chimiche per produrre il sarin.”

 

Amoruso spalancò gli occhi: “Sarin? Ma è un gas letale. Aum Shinrikyo usò il sarin nella metropolitana di Tokyo negli anni novanta. Fu una carneficina.”

 

“E’ l'arma di despoti e terroristi. Saddam Hussein lo usò per uccidere cinquemila curdi negli anni ottanta. Sappiamo che Assad ha il sarin e potrebbe usarlo contro i ribelli. Ne hanno scorte la Russia, l’Iran, l’Egitto e la Corea del Nord. Non è difficile ottenere gli ingredienti ed è facile da produrre e trasportare. La Questura di La Spezia ha stimato che, se venisse rilasciata al chiuso, la quantità di gas prodotto con le sostanze ritrovate potrebbe uccidere o ferire gravemente centinaia di persone.”

 

Lei sembrava perplessa. “Ma in questo noi cosa c’entriamo? La Spezia non è nella nostra giurisdizione.”

 

“La spedizione era destinata a Milano.”

 

I suoi occhi si spalancarono. “Cosa? Sarin a Milano? E dove?”

 

"Questo è quello che dobbiamo scoprire. La DIA ha appena riferito che non hanno alcuna informazione in merito all’uso di questa roba da parte di mafia o camorra e uno dei sospetti coinvolti sembra che sia indiano o pakistano. La mia paura è che possa trattarsi di qualcuno legato agli estremisti islamici.”

 

“Oddio, spero di no. Abbiamo già diverse indagini su alcuni imam musulmani: predicano la violenza nelle moschee, reclutano combattenti da mandare in Siria e in Iraq, ospitano criminali e vendono passaporti falsi. Siamo pieni di intercettazioni telefoniche sulle loro follie estremiste.”

 

“Speriamo che non siano loro” disse Lucchini. “Per ora lo tratteremo come un potenziale caso di terrorismo con sospetti sconosciuti.”

 

“E’ tutto quello che possiamo fare finché non ne sappiamo di più.”

 

“Il Ministero degli Interni ha organizzato una conference call questa mattina con gli uffici Digos che stanno monitorando possibili terroristi islamici. La spedizione è diretta qui, ma la sua destinazione finale potrebbe essere Bologna, Venezia, Torino o Roma. Siamo stati incaricati dell’inchiesta iniziale.”

 

“Da dove cominciamo?”

 

Lucchini scorse il rapporto. “Ecco quello che sappiamo: la spedizione è diretta a un deposito merci al CAMM, fuori dalla circonvallazione; il destinatario è tale Massimo Cinti. Nel nostro database non risulta niente: non ha precedenti, nessun arresto, neppure una multa. Probabilmente si tratta di un nome falso. Manda una squadra al deposito e scoprite cosa sanno su Cinti.”

 

“E il sarin? E’ stato spedito qui?”

 

“No, l’hanno messo in quarantena a La Spezia per un'analisi approfondita da parte della Scientifica. La spedizione arriverà qui, ma hanno rimosso i contenuti originali. Le sostanze chimiche sono state sostituite con quattro bottiglie identiche con le stesse etichette, ma riempite con liquidi non pericolosi. Le armi sono state sostituite con pistole giocattolo ed il denaro con finti euro. Hanno anche inserito un GPS. Hanno dichiarato i contenuti ‘pronti per l'importazione’ e rilasciato il documento doganale IMZ4T in modo che possa essere trasportato da lì a Milano. Dobbiamo lasciare che questo Cinti pensi che le sue merci sono arrivate sane e salve e poi interrogare lui o chiunque altro venga a ritirare la spedizione.”

 

“Quando arriverà?”

 

“La stanno gestendo come da routine. La Spezia ci farà sapere quando verrà messa su un camion. Vai al magazzino al CAMM, lì interroga qualcuno, esamina i documenti e scopri cosa sanno di Cinti. Poi vai all'indirizzo sul documento di trasporto e vedi cosa riesci a trovare.”

 

Accigliata, Amoruso incrociò le mani in grembo. "Sei sicuro, Giorgio? Potrebbe essere pericoloso: se ci presentiamo e cominciamo a fare domande, cercando Cinti, potrebbe finire male. Potrebbero essere pronti per uno scontro a fuoco se si presentano dei poliziotti. Le armi chimiche sono pericolose da gestire: non vengono spedite così, a un gruppetto di gente che non ha l’esperienza per maneggiarle. Potrebbe trattarsi di un nuovo gruppo che non conosciamo. Nessuno di quelli che stiamo monitorando saprebbe cosa farsene del sarin. Armi e mazzette di contanti sono roba di routine; le armi chimiche sono progettate per uno sterminio di massa che è ben più pericoloso. Dobbiamo indagare prima di far sapere a Cinti o a chiunque altro che sappiamo cosa contiene il loro carico.”

 

Lucchini si appoggiò allo schienale e sollevò sulla fronte gli occhiali da lettura.

 

“Potresti avere ragione. Procediamo con maggior cautela. Manda una squadra al deposito e vedi cosa si può scoprire senza destare sospetti. Dato che tu non puoi lasciare l’ufficio, chi vuoi mandare?”

 

Amoruso fece scorrere nella sua mente il registro degli agenti e delle loro assegnazioni. “I nostri agenti esperti stanno lavorando su più casi sensibili al fattore tempo. Assegnerò l’Ispettore Simona De Monti, il nostro nuovo acquisto, e l’Agente Dario Volpara, che ha appena chiuso un'inchiesta. De Monti si è comportata bene in addestramento, l’ho osservata durante gli interrogatori. E’ tenace, sarà un buon agente.”

 

“Sì, me l’avevi detto. E Volpara ha esperienza.”

 

“Sì, è una buona combinazione. Il loro primo caso come squadra. Assegneremo altri agenti man mano che le indagini si svilupperanno.”

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